Curriculum Vitae
Laurea in Medicina presso l'Università di Nantes (Francia), Diploma in Patologia Tropicale (IMT-Anvers) e Naturoterapia (Uni. Paris XIII).
Dopo una prima esperienza in Africa partecipando in progetti sanitari promossi dalla cooperazione tecnica belga e dell'associazione "Fratelli degli uomini", arriva in Perù (1980-1983) per dirigere l'ospedale di Lampa (Puno) come responsabile della missione di "Medici senza frontiere". Questa esperienza risveglierà il tuo interesse per i sistemi e le pratiche della medicina tradizionale del Perù, la cui efficacia gli si rivela clinicamente giorno dopo giorno. Tale orientamento viene poi consolidato (1984-1985) quando assume il mandato di altre missioni mediche per diverse ONG in paesi asiatici e africani. Decide di studiare queste risorse ancestrali a partire dal 1986 come ricercatore associato dell'Istituto francese di studi andini (IFEA). Continuerà in seguito la sua pratica attraverso lunghi anni di apprendimento con medici e guaritori tradizionali in diverse regioni dell'Amazzonia peruviana.
Nel 1992 fonda il Centro Takiwasi dove viene praticata una medicina interculturale, nutrita dalle conoscenze tradizionali e moderne. Tra il 1996 e il 2001, è stato assessore dell'Istituto Nazionale di Medicina Tradizionale del Perù e direttore della regione di San Martín. Per il suo lavoro di ricerca è stato nominato membro onorario dell'Associazione degli psicologi del Perù (2005) e professore straordinario della Universidad Científica del Sur (Lima). Partecipa nel consiglio direttivo del Dipartimento di Psichiatria Transculturale dell'Associazione Psichiatrica Peruviana ed è stato eletto Membro della Fondazione Ashoka in riconoscimento del suo promettente lavoro di "imprenditore sociale". È membro associato dell'Associazione degli psicoanalisti europei (2014). È stato co-fondatore (1986), vicepresidente (1986-1989) e presidente (2012-2016) del Consiglio interamericano sulla spiritualità indigena (CISEI).
Incontro con la medicina tradizionale andina-amazzonica
Nel 1980, all'età di 25 anni, Jacques Mabit arrivò in Perù e ebbe il primo contatto con le medicine tradizionali andine. Inviato da Medici Senza Frontiere per occuparsi del piccolo ospedale rurale del villaggio di Lampa nell’altopiano della regione di Puno, si trovò molto rapidamente ad affrontare, da un lato, grandi limiti tecnici e logistici, e, dall'altro, ad essere testimone dell'inadeguatezza culturale della medicina occidentale messa di fronte alla cultura locale. Per necessità entrò quindi in contatto con il mondo delle medicine tradizionali. Senza dubbio era anche per curiosità. Guaritori, ostetriche e sciamani: nelle Ande incontrò e lavorò con diversi medici tradizionali. Tuttavia, essi gl spiegavano l’origine delle loro esperienze e conoscenze attraverso l'uso di argomenti e concetti che non corrispondevano assolutamente a un quadro culturale e un modo di concepire il mondo secondo la visione occidentale.
Quando chiese a Doña Felipa, un’anziana levatrice indigena che parlava solo in quechua, come aveva acquisito le sue conoscenze, lei gli raccontò che un giorno, mentre stava pascolando le sue pecore e i suoi lama nell’altopiano, iniziò una tempesta e fu colpita da un fulmine. Diversi animali morirono al suo fianco, lei perse conoscenza, ma non morì. Quando si risvegliò, sapeva curare. Questa conoscenza non proveniva dalla tradizione, non l'aveva ereditata, era venuta in maniera repentina. Jacques si interessò anche a studiare come queste persone usavano le risorse dei loro antenati, le medicine e terapie ancestrali. Iniziò a studiare con diversi praticanti e rimase piuttosto sorpreso nello scoprire che essi possedevano conoscenze e rimedi ancestrali in grado di ottenere risultati sorprendenti, sia per curare problemi fisici, come ossa rotte, per esempio, che per problemi di indole più psicologica o spiritualo. E si rese conto che questa medicina era facile da usare e molto economica, tra le altre cose.
Continuò le sue indagini nella giungla amazzonica arrivando nella città di Tarapoto dove fu invaso dalla certezza di "essere arrivato a casa". Nei primi mesi visitò alcuni guaritori amazzonici e conversando con loro la conclusione fu sempre più o meno la stessa: "L'unico modo per imparare è prendere le piante; sono loro che insegnano". Così nel 1986 si stabilì qui e nei sei anni successivi lavorò con diversi guaritori in questa regione della foresta pluviale amazzonica per vedere quanto poteva integrare questa conoscenza; era come uno studente a scuola dai guaritori e per imparare era necessario sperimentarla in prima persona.
Iniziò quindi a prendere l'ayahuasca con un guaritore locale e venne proiettato in un mondo totalmente sconosciuto. Questa fu un'esperienza fondamentale per lui e poi per Takiwasi. Nella prima sessione, la paura bloccò l'esperienza. Nella seconda sessione incontrò un gigantesco boa nero che iniziò a combattere con lui e a stritorarlo. Questa esperienza angosciante e spaventosa durò per quella che sembrava un'eternità, fino a quando Jacques venne investito da un sentimento di accettazione, una sorta di prova evidente che il mondo non aveva bisogno di lui e poteva vivere senza di lui. Questo boa era lo spirito dell'ayahuasca, che lo portò a questa lotta contro il suo stesso ego fino a raggiungere questa importante presa di coscienza. Fu in grado di capire più cose in una notte che in tutti gli anni precedenti di vita, studi e riflessioni.
Questo fu il primo incontro con lo spirito dell'ayahuasca. Una medicina forte che abbraccia il corpo, la mente e lo spirito, il significato della vita e della morte.
Il Centro Takiwasi
Attraverso il processo di apprendimento con i medici vegetalisti, Jacques ebbe visioni e sogni che indicavano che il suo destino era lavorare con i tossicodipendenti e che aveva bisogno di un posto dove farlo. Ecco come nacque Takiwasi. È nato dalle indicazioni ricevute durante questo apprendimento.
Continuò a prendere l'ayahuasca e nell'ottava sessione ebbe un'altra esperienza fondante per Takiwasi. Si vide nella giungla, in piedi di fronte a 12 personaggi seduti in un semicerchio, con l'aspetto di indigeni. Gli parlarono dicendo "Siamo gli spiriti guardiani della giungla". Non ne avevo mai sentito parlare prima. Essi gli chiesero: "Tu, perché bevi ayahuasca?" Jacques rispose che voleva imparare questa medicina. Poi si consultarono e alla fine colui che era al centro, il rappresentante del gruppo, disse: "Sei autorizzato ad entrare in questo territorio", questa è la frase esatta che rimase registata nella sua memoria, "Puoi entrare, ma il tuo lavoro, il tuo percorso passerà attraverso questo”, e poi vide sé stesso guarire tossicodipendenti. Fu una sorpresa totale perché non era qualcosa che aveva pensato di fare né era particolarmente interessato all'argomento. Non aveva mai fatto uso di droghe, né aveva bevuto alcolici o fumato tabacco. Non aveva nemmeno avuto problemi di dipendenza o alcolismo nella sua famiglia.
L'intero progetto del Centro Takiwasi è il risultato di queste esperienze. Ad esempio, quando Jacques era alla ricerca di un posto dove poter stabilire questo centro, visitò vari luoghi. Tra loro c'era un terreno abbandonata, vicino al centro della città di Tarapoto e vicino alla riva del fiume Shilcayo. In una sessione l'ayahuasca gli disse "questo è il posto". Si recò quindi dalla proprietaria e le disse che voleva comprare il terreno, ma lei rispose: "No, non è in vendita, non voglio venderlo". Questo sembrava contraddire ciò che aveva sentito durante la cerimonia di ayahuasca. 2 mesi dopo quella stessa signora lo cercò e gli disse che le era stato offerto di acquistare una farmacia a Lima, un'occasione interessante che non voleva perdere, ma non aveva abbastanza capitale. Non gli restava altro che vendere il terreno. E in pochi giorni Jacques lo comprò. La conferma dei fatti dimostra la coerenza di tutte queste ispirazioni.
Il Centro Takiwasi è stato quindi fondato più di 25 anni fa, nel 1992, da un gruppo di medici e psicologi guidati da Jacques Mabit e da sua moglie, la dottora peruviana Rosa Giove, a seguito di questo lavoro di ricerca sulle pratiche delle medicine tradizionali iniziato nel 1986, in una zona che a quel tempo era la prima regione del mondo per la produzione di foglie di coca e il consumo dei suoi derivati tossici. Fin dalla sua istituzione, il Centro Takiwasi si è dedicato al miglioramento delle condizioni di salute della popolazione locale e alla conservazione dell'ambiente, sviluppando tecniche e modelli di intervento innovativi che recuperano e preservano le conoscenze tradizionali amazzoniche e le articolano con la scienza e la tecnologia moderne.
Takiwasi offre un protocollo terapeutico d’avvanguardia che è efficace, economico e innovativo per affrontare la tossicodipendenza e altri disturbi di salute mentale con risultati eccellenti. Questo protocollo, basato sulla combinazione della psicoterapia moderna con la medicina tradizionale amazzonica, ha reso Takiwasi un istituto di riferimento a livello internazionale che ha ispirato diverse iniziative simili. Il suo team multidisciplinare è composto da esperti indigeni e meticci, occidentali e locali che garantiscono un approccio olistico dell'essere umano. Takiwasi ha anche promosso lo sviluppo sostenibile delle comunità indigene amazzoniche attraverso l'implementazione di un modello di bio-commercio che è stato riconosciuto dalle Nazioni Unite. Mabit lavora instancabilmente per creare un vero dialogo tra il mondo occidentale e il mondo indigeno, soprattutto attraverso la partecipazione e la co-fondazione del Consiglio interamericano sulla spiritualità indigena (CISEI) e l'organizzazione di numerosi eventi internazionali. Partecipa regolarmente come relatore a conferenze in tutto il mondo ed è autore di oltre 50 articoli pubblicati su riviste e libri.
Approfondimento: principali pubblicazioni, interviste e conferenze
- Hacia una medicina transcultural. Reflexiones y propuestas a partir de la experiencia en Takiwasi - Journal of Transpersonal Research, 2013.
- Uso ritual de la Ayahuasca y salud: una entrevista con Jacques Mabit - The Internationalization of Ayahuasca, 2011.
- Itinerario y testimonio del Doctor Jacques Mabit, Médico y Chamán – Entrevista por Frédérique Apffel-Marglin, Interculture, 2007.
- L'alternativa della saggezza indigena al "tutto o niente" terapeutico – Psychotropes, revue internationale des Toxicomanies, 2001.
- Marijuana: angelo o demonio? - Revista Takiwasi, 1997.
- Considerazioni suIla bevanda ayahuasca e prospettive terapeutiche - Revista Peruana de Neuro-Psiquiatría, 1992.
- Uso de la Ayahuasca en el contexto new age - International Transpersonal Conference, 2017.
- ¿Coca y Ayahuasca, mismo destino? - World Ayahuasca Conference II, 2016.
- La interrelación entre la toxicómania y la medicina tradicional amazónica – Psychedelic Science, 2013.
- Sinchi, sinchi, negrito: el uso medicinal del Tabaco - Grup Associat pels Serveis de Salut (GASS), 2010.
- Ayahuasca en el Tratamiento de las Adicciones - Conferencia Diálogos Entre Medicinas, 2009.